Biblioteca Primoli, Roma

 

La Biblioteca del Conte Giuseppe Primoli è uno dei rari interni in stile eclettico ancora visibili a Roma. Studioso, collezionista, bibliofilo e fotografo, Gegé Primoli fu uno dei personaggi più vivaci della Roma di quel periodo: mai impegnato a tal punto di diventare figura di spicco, uomo raffinato più che dandy e con il solo talento di avere un grande gusto letterario, fu sicuramente il punto di contatto più diretto tra la Parigi della Belle Epoque e la Roma dannunziana.

Un occhio curioso, un uomo mondano. Discendeva dai napoleonidi, essendo sua madre Charlotte Bonaparte (1832 – 1901), figlia di Carlo Luciano Bonaparte e di Zénaïde Bonaparte. Visse a Parigi durante il Secondo Impero, tra il 1853 e il 1870, dove frequentava molto spesso il salotto della zia, principessa Matilde Bonaparte, in rue de Berry o, d’estate, nella tenuta di Saint-Gratien. E’ così che ebbe modo di incontrare tutti o quasi gli scrittori e i poeti più celebri del tempo (Ernest Renan, Théophile Gautier, i Goncourt, François Coppée) e strinse amicizia con molti di loro. Così, quando si trasferì a Roma, importò questo piglio salottiero e frequentò tutto il bel mondo della Roma decadente: frequentava gli ambienti intorno alla rivista «La Cronaca Bizantina» e al giornale «Il Capitan Fracassa»; divenne amico di Enrico Nencioni, di Cesare Pascarella, di Arrigo Boito, di Giuseppe Giacosa; fu amico e confidente di Gabriele D’Annunzio, fotografò anche sua moglie Maria Hardouin e suo figlio Mario.

Si interessò subito alla fotografia e al collezionismo librario, cominciando a raccogliere i libri provenienti dalle biblioteche della sua vasta parentela romana e francese , da quelli scritti o posseduti dai suoi diretti ascendenti (i bisnonni Luciano e Giuseppe Bonaparte, il nonno Carlo Luciano, la nonna Zenaide, il prozio Luigi, lo zio cardinale Luciano, la zia Giulia, la stessa sua mamma Carlotta, la zia Mathilde) a quelli degli altri numerosi napoleonidi romani, i Campello, i Gabrielli, i Ruspoli, i Valentini, i Del Gallo di Roccagiovine, i Borghese. A questi si aggiungono incunaboli, cinquecentine, edizioni preziose del ‘600 e del ‘700, innumerevoli testi dell’800, quasi tutti in edizione originale. Non si lasciava sfuggire alcuna occasione, a Roma e a Parigi soprattutto ma anche altrove e nelle librerie, nelle vendite pubbliche o di beneficenza, dagli antiquari, per comprare volumi su volumi. Molti altri libri poi li riceveva in dono dai suoi numerosissimi amici scrittori, francesi e italiani, pubblicati nel mezzo secolo che va dal 1875 alla sua morte (1927).

La biblioteca si compone di stanze molto ampie: la prima, una sorta di corridoio ingresso con le pareti coperte di libri, e una seconda, attraverso cui si entra tramite una porta dalle facce di medusa, è un salone diviso a metà da una balaustra in legno. Le sale sono tutte rivestite di scaffalature sormontate da una serie di vedute di Roma, tele settecentesche di scuola vanvitelliana, con boiseries, loggette, balaustre, transenne, soffitti a cassettoni, festoni e liste di nomi, in caratteri cubitali dorati, di scrittori e personaggi di tutti i tempi e paesi, un ritratto di donna ad olio, leonardesco o luinesco (che rappresenta una Gioconda nuda), e ancora busti antichi in marmo o più moderni in gesso.

Fotografo per diletto e collezionista per divertimento, fu abbastanza ricco da permettersi di restaurare e ampliare, tra il 1904-1911, il suo Palazzo romano di Via Zanardelli dall’architetto Raffaello Ojetti. Qui, oltre a collezionare libri, cominciò a raccogliere oggetti, quadri, statue, suppellettili, reperti archeologici e qualsiasi tipo di memorabilia che riguardasse la sua ramificatissima famiglia materna, dal I al II Impero.
Per testamento istituì la Fondazione Primoli, che gestisce la Biblioteca, l’Archivio e il Gabinetto Fotografico. La collezione di oggetti napoleonici, oggi Museo Napoleonico, fu invece donata al comune di Roma.

Palazzo Primoli ebbe anche un altro ospite illustre: Mario Praz visse all’ultimo piano di questo palazzo dal 1969 fino alla morte avvenuta nel 1982. Oggi la sua casa è un museo a cui dedicai già dei post.

Link utili: 
Fondazione Primoli
Museo Napoleonico
Museo Mario Praz

IMG_4918Il Conte Primoli intorno ai 30 anni

IMG_4911Dettaglio dell’appartamento del Conte Primoli in via Sallustiana, foto di Luigi Primoli

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IMG_4917Il Conte Primoli nella Biblioteca

IMG_4918 - CopiaIl Conte Primoli si fa fotografare nella sua biblioteca indossando un costume da Baldassar Castiglione, con il quale si presentò al ballo dell’Ambasciata Inglese nel 1913.

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Aesthete. Art historian & blogger. Content creator and storyteller. Fond of real and virtual wunderkammer. Founder and main author of rocaille.it.

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