Hanns Heinz Ewers (1871-1943)

 

in foto: Hanns Heinz Ewers in Berlin, 16.12.1936
via Deutsche Digitale Bibliothek

“Non negherai, cara amica,
che ci sono esseri 
-non animali-
che nascono 
dal malvagio piacere di pensieri assurdi”
Alraune

Ewers, uno scrittore malefico?

Per parlare propriamente di uno scrittore bisogna conoscerne l’intera sua opera. Per Hanns Heinz Ewers questo non può essere possibile al lettore italiano perché, delle molte cose che ha scritto, solo pochissime sono state ritenute degne di traduzione italiana e sono, oggi, quasi tutte introvabili. Forse è appena conosciuto dagli amanti della letteratura nera per “Il ragno” (Die Spinne), il suo racconto più famoso, ma per il resto nulla, il silenzio.
Bisognerebbe dunque spiegare perché tradurlo questo personaggio ambiguo e sinistro, uno che Lovecraft riteneva “l’esponente più insigne dell’attuale generazione di scrittori dell’orrore tedeschi. Hanns Heinz Ewers lascia trasparire nelle sue tenebrose concezioni una reale conoscenza della moderna psicologia. Romanzi quali Der Zauberlehrling e Alraune, e racconti come Die Spinne, possiedono particolari pregi che li innalzano al rango di classici” (H. P. Lovecraft, Supernatural Horror Literature)

Che cosa abbia concorso a determinare questo totale disinteresse non è ben chiaro, essendo largamente tradotto in Francia e in Inghilterra. Ma è innegabile che su è Ewers aleggia un’aura maligna. Pesa sulla sua reputazione anche una certa famigliarità con Hitler e un’amicizia abbastanza stretta con Crowley, a ciò si aggiunte il particolare di avere un aspetto, secondo le testimonianze, torbido, quasi ripugnante. Il suo viso appare segnato, si da giovane, da un lunga cicatrice di mai chiarita natura. Ecco come lo descrive Martha Todd in “Trough Embassy Eyes”:

“Ad un party, in una situazione molto alcolica, ma come sempre esilarante e molto, molto vivace, ho incontrato Hanns Heinz Ewers, che altro non è che uno scrittore di storie degenerate e miserrime, tutte fondate su una concezione lurida del sesso, la più famosa delle quali è intitolata The Vampire.
Un vecchio col monocolo che cercava disperatamente di apparire più giovane della sua età, una delle persone più disgustose che abbia mai incontrato. Quando mi ha sfiorato la mano, il suo contatto mi ha fatto rabbrividire. Le sue mani erano squamose, screpolate da rosse piaghe rinsecchite, rigide, repellenti. Avrei voluto correre immediatamente a lavarmi.
Era come avere toccato un rospo o qualche rettile ripugnante che stava cambiando pelle. La sua faccia poi aveva quel gonfiore bitorzoluto e osceno degli alcolizzati e dei degenerati.
I suoi modi erano affettati, molto cortesi, melliflui, di un magnetismo lussurioso e sensuale. Ricordo che mi indignai profondamente quando mi disse che era sposato a una americana. Mi defilai nell’altra stanza, appena potei, per sottrarmi alle attenzioni di quella creatura immonda e al suo panegirico del nazismo.”

Una descrizione non certo positiva eppure proprio per questo veritiera, io credo, nel cogliere perfettamente il fascino  unico dello scrittore. Se accantoniamo un po’ il moralismo perbenista, Martha Todd in fondo aveva ragione: a vedere le sue foto,  sembra sempre stato vecchio, eccessivamente elegante, quasi stucchevole e con un sorriso sinistro, ironico. Ma se il male è banale allora Ewers non può davvero essere la voce del maligno. La sua vita piena di interessi, eccessi, ne restituiscono una personalità forse inquieta ma viva, bizzarra, curiosa nello sperimentare ogni possibile atteggiamento personale, politico  letterario. In lui c’è una volontà di indagare i suoi gusti senza censure, una costante ricerca della verità, aldilà del bene e del male.
Ed è in questo modo che possiamo leggere il suo atteggiamento nei confronti del nazismo. Nazionalista ma viaggiatore, scrittore e cineasta, nazista ma partigiano dei diritti dei gay e degli ebrei. Benché Louis Pauwels e Jacques Bergier nel loro libro “Il mattino dei maghi” (The Magicians, un libro stranissimo che tratta di occultismo, scienza e storia) hanno affermato che la fascinazione di Ewers per il nazionalsocialismo fu dovuta al fatto che lo scrittore vi vide “la più forte espressione del Potere delle tenebre”, Ewers ne sarà a sua volta vittima. Sconterà la sua libertà di espressione con la condanna a morte, poi evitata, e la proscrizione delle sue opere.
Nonostante in Italia rimanga ai limiti dell’ignoto, la sua singolarità come scrittore lo rende la perfetta creatura della Repubblica di Weimar, il momento della storia dove il bene e il male si sono confusi, anzi uno dei suoi più importanti progenitori. Un assurdo, contraddittorio e unico personaggio dall’aspetto sinistro che non trova definizione.

FONTI:

Ringrazio innanzitutto Giuseppe Lo Biondo per avermi fatto scoprire Ewers e Pietro Guariello per avermi fatto leggere il suo articolo “Hanns Heinz Ewers. Il mago del terrore” (Hypnos. Rivista di Letteratura e Fantastico, anno III, numero 5, primavera 2009) che mi ha fornito le prime indispensabili informazioni.
Uniche mie altre fonti italiane sono state l’interessante introduzione di Achille Pisanti e l’indispensabile postfazione di Patrizia Antignani in “I cuori del re e altri racconti” (Edizioni La Conchiglia, 2005), l’ultima pubblicazione in italiano di Ewers che raccoglie i racconti scritti a Capri. E’ ancora possibile trovare su ebay la penultima pubblicazione in italiano di Ewers “Il Ragno e altri racconti del terrore” (Il Sigillo Nero –Editore Del Bosco – Roma 1972) che contiene la buona introduzione di Gianna Tornabuoni. Per cercare altre traduzioni in italiano bisogna tornare indietro agli anni ’20, quando furono pubblicati le raccolte “Il Raccapriccio” (La Nuova Italia Editrice – Venezia -1921); “Brividi” (Sonzogno – Milano – 1927) e “Mandragora” (Ed. Cappelli – Bologna – 1922) unica e ultima traduzione del famoso romanzo Alraune.
Sul web gli unici articoli in italiano sono quello su versacrum.com e quello sul sito de edizionilaconchiglia.it .
Utile è stato il sito in tedesco rheinische-geschichte.lvr.de per la completa bibliografia di Ewers.
Esiste anche un sito dedicato allo scrittore, non molto ricco, ma in cui ci sono molte foto e immagini. Solo in tedesco: hanns-heinz-ewers.com

Pictures sources: each picture is properly credited when possible.

4322_ewers_carchivdesheinA young Ewers in 1906

53654_2 Portrait by Rudolf Dührkoop in 1907 via The Royal Photographic Society

541471999Ewers in 1901, via Getty Images

PicMonkey CollagemadreEwers and his mother Maria Aus’m Weerth at home, 1910’s

2474-4AgrEwers and his wife Illna in Venice, 1902-3 via Deutsche Digitale Bibliothek

Una giovane irrequieto

Difficile presentare sinteticamente uno come Ewers, eclettico scrittore la cui opera non sembra trovare alcun termine di paragone. Tutta la sua produzione è in effetti descrivibile con la parola tedesca unheimliche nel senso letterale di non familiare, quindi perturbante, spaventoso. Se ci limitiamo a dire quel che fece egli fu: autore di romanzi e soprattutto racconti neri; sceneggiatore, autore teatrale e di cinema; saggista e traduttore; direttore del principale teatro di Berlino e infine anche consulente per la propaganda del primo nazionalsocialismo.

Hanns Heinz Ewers nacque il 3 novembre 1871 a Düsseldorf, città natale anche di Heinrich Heine. Come lui iniziò a studiare giurisprudenza all’università di Berlino, ma gli studi saranno discontinui. Fu espulso per il suo comportamento troppo indisciplinato, quindi ci riprova iscrivendosi all’università di Bonn dove si laurea poi nel 1894. E’ giovane e irrequieto, si interessa all’occulto e allo spiritismo, consuma hashish e altre droghe, nel ’97 fu condannato a quattro settimane di reclusione nel carcere-fortezza di Ehrenbreitstein e per questo interdetto dal servizio civile. Non mancano le donne: dopo una prima relazione con la scrittrice Margarete Susman conosce Caroline Elisabeth Wunderwald, un’illustratrice e sua futura prima moglie. Di mogli ne avrà due, varie relazioni e anche un figlio illegittimo.

Aveva intanto iniziato a scrivere per vari giornali e pubblica le prime cose come poesie, fiabe (Ein Fabelbuch) e anche drammi teatrali. Nel 1901 si sposa con la Wunderwald, che prenderà il nome di Illna Ewers-Wunderwald: sarà lei ad illustrare quasi tutte le prime edizioni dei suoi libri. La coppia parte subito in viaggio per l’Italia. Passeranno a Venezia e poi raggiungeranno Capri, dove rimangono dal 1902 al 1904. Ewers c’era già stato per la prima volta nel 1898 quando conosce Oscar Wilde, suo grande mito letterario, e all’incontro dedica il racconto “Il ghigno”. Del resto l’isola è all’epoca raduno preferito di intellettuali, artisti, dissidenti e omosessuali. Possiamo vedere i coniugi Ewers in alcune fotografie d’epoca, i due si danno al nudismo e ad escursioni locali. Afferma di aver scoperto la Wundergrotte (la grotta meravigliosa) ma è smentito dai locali e ne seguì un processo. Forse per questo, tornato in patria, scriverà sui giornali tedeschi dell’isola definendola  come luogo di degenerati, attirandosi nuovi processi per diffamazione. Ad ogni modo è a Capri che Ewers scrive alcuni racconti di ambientazione italiana, pubblicati nella più recente edizione italiana di Ewers per i tipi de La conchiglia.

1Ewers and his wife Illna in Venice, 1902-3 via Deutsche Digitale Bibliothek

image (3)okEwers and his wife Illna with another person in Capri 1903 via Deutsche Digitale Bibliothek

imageokEwers and his wife Illna with another person in Capri 1903 via Deutsche Digitale Bibliothek

PicMonkey CollagecasaEwers at his home in Düsseldorf around 1912

537147041Ewers in 1913, picture by Karl Schenker via Getty Images

B307611T4437441Ewers in 1910

image1Ewers in 1913 by Madame d’Ora ? via Deutsche Digitale Bibliothek

543912805Hans Heinrich Ewers as actor role-picture as ‘Ulrich von Hutten’ in the play ‘Die Nachtigall von Wittenberg’ by August Strindberg, 1917. Photographer: Alexander de la Croix via Getty Images

HHI.90.5014.230001Ewers in 1919

Hanns Heinz Ewers eine Pfeife rauchendEwers photographed by Madame d’Ora, 1921 via bildarchivaustria.at

Un viaggiatore nazionalista

Del soggiorno a Capri e del viaggio in Italia ne parla nel volume Mit meinen Augen (Coi Miei Occhi, 1909), la prima raccolta di articoli e relazioni sui suoi viaggi. Seguiranno Von sieben Meeren (I Sette Mari) e Indien und ich (L’India e Io) 1911. Aveva infatti iniziato a lavorare come corrispondente di viaggi per vari giornali. Benché già in crisi di matrimonio con la moglie dal 1904, i due viaggeranno moltissimo: dopo l’Italia sono in Spagna, insieme al pittore Albert Hubert, poi nel 1906 in America Centrale, dove visitano Cuba, il Messico e il Mar dei Caraibi. Haiti lo affascina molto e, a quanto pare, partecipò anche ad una cerimonia voodoo. Si possono trovare tracce di questa fascinazione nel racconto Mamaloi. Nel 1908 Ewers e la moglie sono di nuovo in America Meridionale dove, dalle coste del Brasile si recano fino in Argentina e infine in Paraguay. Al ritorno si ferma a Buenos Aires e poi ancora a Rio de Janeiro, per fare quindi ritorno in Europa. Infine, nel  1910, Ewers è nel Sudest asiatico e si reca in India, Ceylon fino in Australia.

E’ un viaggiatore che non si disperde, mantiene sempre un contatto vivo con la madrepatria dove è conosciutissimo e apprezzato. Pubblica in Germania e in Francia, diventa direttore e proprietario del Modernes Theather di Berlino, frequenta e stringe amicizia con scrittori come: Erich Mühsam (ebreo, comunista anarchico e attivista) con cui per qualche tempo divide la casa; lo scrittore tedesco Johannes Schlaf; John Henry Mackay, scozzese naturalizzato tedesco, pensatore anarchico, esponente del movimento di liberazione omosessuale tedesco e amico di Rudolf Steiner; con l’austriaco Roda Roda, giornalista e scrittore di racconti e commedie, di cui una scritta con Gustav Meyrink; il drammaturgo tedesco Herbert Eulenberg; il romanziere tedesco Gerhart Hauptmann anche premio nobel; è amico anche dello scrittore, illustratore, dandy strampalato Paul Scheerbart, per il quale cercò di istituire un fondo di sostentamento.

Ha molti contatti nel mondo teatrale e conosce molto bene Max Reinhardt, forse il più famoso e popolare regista e produttore teatrale, con cui lavora per il suo primo film “Lo Studente di Praga”. Ed è forse tramite lui che conosce Frank Wedekind, autore di Erdgeist (Lo spirito della terra), dramma d’esordio del personaggio di Lulù, nonché dell’altrettanto famosa messinscena dell’opera Frühlings Erwachen (Risveglio di primavera). Ed è probabilmente sempre tramite Reinhardt che conosce Ferruccio Busoni (che musicò per lui la fiaba teatrale di Carlo Gozzi). Conosce anche Gustav Klimt e Herwarth Walden, altro personaggio indefinibile, figura importantissima dell’espressionismo, scrittore poliedrico, critico e compositore di musica, fondatore della rivista Der Sturm e di sua moglie Else Lasker-Schüler. Spesso si reca a Parigi ed è amico del francese Marc Henry, che lo aiuta nella traduzione di molti suoi racconti e scrive con lui un libretto d’opera.  Ha anche una relazione con la pittrice Marie Laurencin, alla quale dedicò l’opera teatrale Das Wundermädchen von Berlin (La maga berlinese, 1912) che non ebbe molto successo ed andò in scena una sola volta. Ewers la firmò con lo pseudonimo di “le mouton carnivore”.

B307610T4437433Ewers photographed by Madame d’Ora, 1921 via bildarchivaustria.at

541791257Ewers and his second wife Josefine Bumiller in their house in Berlin, 1922 via Getty Images

541471903Josefine Bumiller in 1922 via Getty Images

PicMonkey CollagefrustaEwers e la sua frusta nella casa di Berlino, 1920’s & ad Amburgo nel 1928

HHI.90.5014.240001Ewers at home in Berlin, around 1920’s

Scrittore

Prolifico e poliedrico, Ewers scrisse 7 romanzi, moltissimi racconti, poesie, articoli e memorie di viaggio, libretti d’opera, drammi e commedie, canzoni, testi per il cabaret, sceneggiature. Fu anche insospettabile scrittore di favole per bambini, produsse interessanti saggi letterari tra cui il più famoso su Edgar Allan Poe (1906), il suo più grande mito letterario, a lui la Germania deve la prima traduzione in tedesco dei racconti di Villiers de l’Isle-Adam. Scrisse anche una biografia romanzata su Michelangelo e una su Cagliostro Der Graf Cagliostro (Il Conte Cagliostro, 1921), una raccolta di canzoni popolari francesi Joli Tambour e per finire un saggio di divulgazione scientifica sulla vita delle formiche Ameisen (Formiche, 1925).

La più brillante prova di scrittore però Ewers la raggiunge nella narrativa. Il primo romanzo Der Zauberlehrling (L’Apprendista Stregone, 1909) è anche la prima apparizione del suo eroe malefico Frank Braun, protagonista di una vera e propria trilogia a seguire con Alraune e Vampir. Il vero successo infatti arriva con Alraune (La Mandragora) nel 1911. Ewers diventa popolarissimo in Germania e da questo romanzo, come dal di poco successivo Lo studente di Praga, ne derivano gli omonimi film.
Ecco la grande capacità di Ewers, colui che parte da Poe, Hoffmann e il romanticismo tedesco per innestarlo nel nuovo mezzo, trasporre il mito nel cinema, questa è anche la mandragola, un innesto tra uomo e macchina, decodificare l’arte per l’industria. Il frutto non può che essere mostruoso, strambo, grottesco, ai limiti del kitsch epperò vivo, nuovo.
Questo forse stupisce più di tutto e lo rende unico, il suo interesse sincero per sperimentare qualsiasi cosa, tanto nella scrittura quanto nella vita. Non tralascia nessuna esperienza né la sua voglia di vita è tradita da una blanda voglia di eccitazione. Vita non vitalità nelle sue scelte, bisogni di espressione di un’energia nuova ma brillantemente incanalata. Ewers è la quintessenza dell’uomo della Repubblica di Weimar, è lui che ne forma la cultura prima ancora che nasca. Peter Gay così come Mel Gordon hanno notato infatti come tutte le opere più rappresentative della cultura di Weimar si datano in realtà molto prima della sua nascita e Ewers è uno dei suoi progenitori principali.

Nonostante il successo professionale il matrimonio, già in crisi, termina nel 1912. Ha una relazione con la pittrice francese Marie Laurencin, si dà alle droghe, già sperimentate durante i viaggi in America Meridionale e sulla cui esperienza scriverà il saggio Rausch und Kunst (Intossicazione e Arte).
Durante la I Guerra Mondiale si rifugia in America e qui incontra Aleister Crowley con il quale collabora per alcuni scritti. Rimarrà lontano dalla Germania per la durata di tutto il conflitto, procurandosi anche un arresto per documenti falsi. E’ proprio in America che scrive l’ultimo libro della trilogia Der Vampir (Il Vampiro). La sua prima raccolta di racconti Die Besessenen (Il Posseduto) è del 1908, in America ne scrive altri che poi raccoglierà sotto il titolo di Nachtmahr (Incubi notturni, 1921). Tornato in Germania pubblica quindi Das Grauen (Il Terrore, 1920) in cui compare il suo racconto capolavoro Die Spinne (Il ragno), un breve avvincente noir psicologico scritto in forma di diario.

Si sposa nuovamente nel 1921 con l’americana Josefine Brumille e continua quella che è ormai la sua principale attività di scenografo, ma non ha più la stessa popolarità di prima. Cerca di reinserirsi nella vita intellettuale della Germania post guerra, cambia editore, offre la sua collaborazione all’allora ministro degli esteri Walter Rathenau che però verrà ucciso da un gruppo della destra radicale antisemita. Non capisce molto la Repubblica di Weimar e cerca di avvicinarsi al partito nazionalsocialista. Fallisce anche questo secondo matrimonio e divorzia nel 1930. Poiché la fantasia di Ewers è davvero potente nel 1922 pubblica Der Geisterseher (Il Visionario), una apocrifa continuazione di un romanzo lasciato incompiuto da Schiller che fu molto contestata. Benché la sua vena narrativa continuerà anche più tardi con il romanzo Fundvogel  (1927), ambientato in America e implicante un amore saffico, si diradano i suoi romanzi e i racconti.

tumblr_nbr5l2cVmY1sif04oo1_1280Alraune, first edition cover by Ilnna Wunderwald

cover1Delphi 1909 & Die Besessenen 1908 covers by Ilnna Wunderwald via hanns-heinz-ewers.com

cover2Mit meinen Augen 1909 & Indien und Ich 1911 covers by Ilnna Wunderwald via hanns-heinz-ewers.com

cover3Mit meinen Augen 1918 & Roman der 12 covers by Ilnna Wunderwald via hanns-heinz-ewers.com

Other covers by Ilnna Wunderwald for different authors:
via hanns-heinz-ewers.com

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ilna_1_jpgMore Ilnna Wunderwald art from 50’s:
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Ewers while shooting the film Der Student von Prag via duesseldorf.de

Ewers è il Cinema

Ewers non sa, o forse ha solo intuito, la potenza di un mezzo come il cinema e, quando scrive la sceneggiatura per il film Der Student von Prag (Lo studente di Praga) nel 1913 non si rende conto di aver creato il primo film del cinema espressionista tedesco (infatti  “Il Gabinetto del Dottor Caligari” è solo del 1920!). Ne furono fatte tre versioni: quella del  1913 con Wegener, una nel 1926 e una nel 1935. Lo Studente di Praga è stato definito come il primo film d’autore, il primo film horror e il primo film d’arte, ad interpretarlo è Paul Wegener, colui che diventerà il principale attore del cinema fantastico tedesco e già favorito di Max Reinhart, il più famoso impresario teatrale di Berlino. Siamo prima della Repubblica di Weimar, quello che succederà dopo dipende da queste poche menti poliformi.

Nacque invece prima come racconto Alraune (Mandragora, 1911) da cui poi ne viene tratta una sceneggiatura che si presterà a ben 5 versioni cinematografiche. Le prime due mute del 1918, ma disperse. Una di queste tra l’altro realizzata da Mihaly Kertesz, colui che in seguito emigrato in USA diventerà niente meno che Michael Curtiz, il mitico regista di Casablanca. Niente da fare, il cinema hollywoodiano è frutto della dispersione di artisti tedeschi. Dell’altro film del 1918 è rimasto qualche manifesto. Poi ci fu la versione tuttora esistente del 1928, con protagonisti ancora Paul Wegener, che intanto aveva interpretato anche il film Der Golem, e la stupenda Brigitte Helm, reduce dalla fantastica interpretazione in Metropolis. Ne uscì un’altra versione nel 1930, sempre con la Helm e infine l’ultima del 1952, quando Ewers è già morto, con attore nientemeno che Erich Von Stroheim.

Diventeranno film anche i suoi romanzi Der Geisterseher (Il Visionario, 1923) e Fundvogel (La storia di una metamorfosi, 1930). Ma è giusto menzionare come il film di Polansky “L’Inquilino del terzo piano” del 1976 sia in realtà una trasposizione cinematografica del racconto più famoso di Ewers “Il Ragno” (Die Spinne), un riferimento a quanto pare mai dichiarato.

student-of-praguea scene from the film Der Student von Prag

Paul_Wegener_als_Student_von_Prag,_Filmplakat_1913Paul Wegener as the Student von Prag, movie poster by Zajac 1913

Der Student von Prag entire film 1913

tumblr_m5s784fpVo1qa6kxeo1_540Alraune film poster 1928

Alraune entire film 1928

tumblr_mtpb4bvZqr1qd0jf3o1_540Brigitte Helm in Alraune film poster

alraune1918 Posters of Alraune 1918 version, dispersed or never realized

Alraune_1918Alraune 1918. Directed by Michael Curtiz

-Alraune-_(1930_film)Alraune 1930 version, starring again Brigitte Helm

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Hans Heinrich Ewers, Portrait at his desk, around 1931. Photographer: Alexander de la Croix via Getty Images

Disgrazia e morte

L’ultimo film a cui Ewers partecipa come sceneggiatore è in realtà Horst Wessel del 1932, di cui aveva scritto il romanzo l’anno prima. Si trattava dell’agiografia di un martire del nazismo, voluta dallo stesso Adolf Hitler che però non ricevette l’apprezzamento sperato. Iniziò per Ewers e le sue opere un rapidissimo declino fino alla disgrazia. Addirittura nel 1933 vengono pubblicamente bruciati i suoi libri e il film proibito per volere di Gobbels, in seguito uscì ma censurato e con nome cambiato in Hans Westmar. Ewers figura tra i condannati a morte del partito nazionalsocialista e si rifugia a Bad Eilsen. Perché?

C’era stato un avvicinamento al nazionalismo e al nazismo tanto da entrare nel partito monarchico con tanto di stretta di mano da Hitler, già ammiratore dei suoi romanzi. Era abbastanza vicino al partito nazista ma nel 1932, alle prime elezioni libere dopo la guerra, vota Hindenburg e non Hitler. C’è da dire che non era mai stato antisemita, ha molti amici ebrei e si era schierato apertamente a favore dell’abolizione della punibilità per l’omosessualità maschile. Da che parte stava? E perché questo improvviso odio verso di lui da parte del regime? Molto probabilmente non piacque il modo in cui Ewers aveva rappresentato la vita di Horst Wessel, che doveva uscirne quasi santo e così pagò la sua estrema libertà di espressione.

Nel 1935 lascia il partito nazionalsocialista e riesce, nel 1940, a far revocare il divieto sulle sue opere. Inizia una relazione con l’allora ventisettenne Rita Grabowsky che è per metà ebrea, nel frattempo aiuta gli ebrei perseguitati e riuscirà a far fuggire anche Rita Grabowsky. Quando nel 1943 finalmente riesce a far ripubblicare dei racconti, la Gestapo li confisca.
Muore a Berlino prima di vedere la fine della guerra nel 1943, esattamente il 12 giugno, lo stesso giorno in cui veniva bombardata la casa a Düsseldorf in cui era nato. Le sue ceneri, dopo cremato, sono state deposte nel cimitero della città natale.
Aveva lasciato in dono alla sua città tutti i suoi manoscritti e i carteggi, con la promessa di un archivio a suo nome, tutt’oggi esistente.

image (1)okAged 30-40. Property of Bridgeman Art Library

PicMonkey Collage1Aged 30-40, via Deutsche Digitale Bibliothek

PicMonkey Collage30Aged 30-40

543909271 Ewers in 1931 via Getty Images

541474443Ewers in 1931 via Getty Images

543885497Ewers in 1932 via Getty Images


Aesthete. Art historian & blogger. Content creator and storyteller. Fond of real and virtual wunderkammer. Founder and main author of rocaille.it.

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1 Commento a “Hanns Heinz Ewers (1871-1943)”

  • Maurizio Maggioni

    Ottimo articolo

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