Villa Lina a Ronciglione, una villa anni ’30 con giardino esoterico

Relais Villa Lina
Via Magenta, 65, Ronciglione (VT)
www.relaisvillalina.com

Rispetto alle tante ville antiche della Tuscia, la storia di Villa Lina si concentrata nel ‘900. Insospettabile scrigno di rimandi tra arte e natura, è stata chiamata dal Financial Times «Italy’s best kept secret». Circa quaranta ettari di tenuta biologica, oggi curata dalla scrittrice e film maker Paola Igliori, comprende residenze d’epoca, giardini, due piscine e moltissime specie di piante. Il parco è stato oggetto di uno studio bioenergetico, che ha permesso di ricavare un percorso terapeutico tra piante secolari e suggestivi angoli di natura rigogliosa.

Le prime costruzioni risalgono al XVII secolo, quando la famiglia dei Conti Leali, originaria di Brescia, si stabilì qui per lavorare alle ferriere dei Farnese, all’epoca la più importante famiglia della zona. A loro si deve il palazzo più bello della Tuscia, il Palazzo Farnese di Caprarola, iniziato dal papa Paolo III, Alessandro Farnese, e poi continuato dal nipote omonimo. 

Ulisse Igliori e sua moglie a Fiume, 1919

La storia della famiglia: da Ulisse Igliori a Sandro Chia

Quando nel 1920 la villa viene acquistata da Ulisse Igliori, la sua storia prende un nuovo corso. Ulisse è un personaggio che merita di essere inquadrato nel periodo storico dell’epoca: nato nel 1895 dalla relazione clandestina di una professoressa di liceo di Firenze e un conte siciliano, cresce lontano dai suoi genitori e anche dalla sorella, frutto della stessa relazione. Sin da subito si dimostra indisciplinato tanto che a 13 anni la madre lo mandò ad imbarcarsi come mozzo sulle navi che partivano da Genova. Si arruolò volontario nella I guerra mondiale, guadagnandosi la medaglia d’oro al valore militare per aver difeso strenuamente una collina dagli austriaci, azione che gli costò un braccio. Nel 1919 si unì all’impresa di Fiume di Gabriele d’Annunzio (sono rimaste delle bellissime fotografie di lui e sua moglie a Fiume), che lo nominò proprio ufficiale d’ordinanza e successivamente comandante della compagnia della guardia, la cosiddetta “Disperata”. Dopo la tragica fine dell’impresa fiumana, i partecipanti si dispersero e alcuni, tra cui Ulisse, si iscrissero al Fascio romano. Partecipò alla Marcia su Roma e arrivò anche a ricoprire cariche importanti nel partito. I più lo ricordano come colui che fondò nel 1927 la AS Roma, attraverso la fusione tra la Fortitudo Roma e il Roman, per la quale Igliori svolse il ruolo di amministratore delegato. Negli anni ’30 si dedicò all’imprenditoria e costruì numerosi edifici, tra cui la Casa dei Mutilati e Invalidi di Guerra progettata da Piacentini; partecipò anche i lavori di bonifica dell’Agro pontino e costruì alcuni edifici, tra cui il palazzo del governo, a Littoria. 

Ulisse sposò Evelina Ciliberto, una ragazza calabrese-abruzzese cresciuta a Roma, la cui bellezza colpì anche d’Annunzio. A lei Ulisse donò questa villa, da cui il nome Lina, nel 1929 per il suo 29° compleanno. La coppia adottò Massimo, che erediterà la tenuta, e che in seguito sposerà Angela Lante Montefeltro della Rovere, discendente di Federico da Montefeltro e la cui famiglia nel 1496 vendette ai Farnese le terre di Vico e Casamala a Caprarola e che per secoli abitò l’altra villa rinascimentale, Villa Lante a Bagnaia. Ebbero cinque figli: Benedetta, Gaia, Ulisse, Alessandro e Paola. I fratelli crescono in un ambiente molto stimolante: il padre era appassionato d’arte, aveva in mente di scrivere un libro su Bernini pittore ed era molto amico di tanti storici dell’arte che frequentavano la villa, tra i quali Federico Zeri, Giuliano Briganti, Mina Gregori, Sir Anthony Blunt, l’esperto di Poussin nonché agente segreto.

Sua figlia Paola Igliori è colei che oggi si occupa di Villa Lina. Sin da piccola si appassiona all’arte e decide di immergersi nella scena artistica romana. E’ giovanissima quando incontra Sandro Chia, protagonista della Transavanguardia e che nel 1983 diventerà il padre di suo figlio Filippo. I due vanno a vivere a New York, all’epoca un vero e proprio cuore pulsante della scena artistica contemporanea e dove è possibile incontrare artisti, poeti e personalità incredibili che la ispirano a scrivere un libro. Dopo la fine della relazione con Chia, pubblica per Rizzoli Entrails, Heads & Tails, con interviste a Louise Bourgeois, James Turrell, Enzo Cucchi, Vito Acconci, Cy Twombly, Gilbert & George, Francesco Clemente, Sigmar Polke, Julian Schnabel, Wolfgang Laib e altri. Nel 1990 fonda lei stessa una casa editrice, la Inanout Press, e continua a fare ricerche e scrivere su artisti e personalità particolari, come il libro che dedica all’attivista nativo americano John Trudell o a Harry Everett Smith, sulla cui vita ha realizzato anche un documentario. Paola è un vero vulcano di curiosità e creatività: inizia a lavorare con ricercatori spirituali e sciamanici come il dott. Mishra, Wallace Black Elk, Lakota Medicine Man. Nel 2003 torna in Italia e si dedica alla gestione di Villa Lina, che non ha mai dimenticato, fondendo le sue conoscenze e i suoi studi spirituali con la simbologia del luogo, riscoprendo i valori e i poteri della natura. Nel 2008 ha sposato l’artista Massamba Fall Sy della confraternita Sufi africana Baye Fall.

Paola Igliori e suo figlio Filippo

Il giardino simbolico

Villa Lina viene ristrutturata negli anni ’30 ed è a quel periodo che risale la sistemazione del giardino che doveva essere, secondo la tradizione dei giardini storici della Tuscia come Bomarzo e Villa Lante, particolarmente importante e ricco di significati simbolici. Il lavoro fu commissionato all’architetto Raffaele De Vico, una personalità determinante per l’immagine urbana di Roma del ‘900, avendo condotto lavori nei più importanti spazi verdi della capitale, da Villa Borghese al Parco della Rimembranza, da Villa Glori ai parchi Flaminio e del Colle Oppio, di Testaccio, di Ostia Antica, di Santa Sabina sull’Aventino e di Castel Fusano. Sue sono le ideazioni dei giardini di Villa Caffarelli, di Villa Paganini, del Parco degli Scipioni e del Parco Nemorense, nonché quelle per i giardini dell’allora via dell’Impero e di via Alessandrina e ancora i progetti per il teatro all’aperto a Villa Celimontana e per l’ampliamento del Giardino Zoologico.

Per Villa Lina parte da un giardino già antico, che aveva un impianto botanico del 1790 con 33 specie di alberi rari, tra cui la Sequoia sempervirens, Magnolia Grandiflora, Cedrus deodaore, Taxus baccata, Ilex aquifolium, Abiespectinata, Thuja gigantea e giganteschi esemplari di flora mediterranea, corbezzoli di 200 anni, pini romani, agrifogli giganti etc. De Vico era un uomo di grande cultura classica e, pare, anche rosacrociano. Nel suo progetto unì l’arte alla natura per creare uno straordinario giardino simbolico che si legge a molteplici livelli. Vi si accede attraverso 2 autentiche colonne di antico tempio egiziano di granito rosa di Assuan di 3500 anni e si arriva a due poli energetici: il maschile e il femminile; lo yin e lo yang; il ricettivo e il creativo. La fontana sulla destra rappresenta il femminile: l’acqua sgorga dalla grotta riempiendo le tre conchiglie come l’infinita abbondanza della Natura riempie i nostri tre corpi, fisico, mentale e spirituale. Più in là il maschile: la fontana dell’anfora che zampilla circondata da un cerchio fallico di cipressi che scandiscono i punti chiave nel cerchio delle stagioni. 

La villa oggi

La villa non lascia vedere nulla dall’esterno, solo il grande portale-arco ottocentesco la preannuncia. All’interno del grande parco si trovano: la villetta azzurra ottocentesca, rinnovata negli anni ’30, con al pian terreno due saloni e un suggestivo winter garden; il giardino simbolico ricco di piante centenarie e una piscina olimpionica del 1929; una serra con vetri originali del 1890; la casa portale ottocentesca, la più grande della tenuta, arredata in collaborazione tra il designer newyorkese Ricky Clifton e Paola Igliori e circondata da un vasto giardino di ortensie; un cottage con la SPA; la Torre del Falco, straordinaria casa in stile razionalista arredata in modo eclettico da Paola e suo figlio, con uno straordinario bagno situato nella torre, circondato da maioliche ottocentesche e dalle cui finestre si possono vedere le stelle. Affianco c’è il cosiddetto Pavillion, altro appartamento più piccolo dotato di una SPA privata. 

La villa ha ospitato negli anni artisti e letterati: durante il periodo di Ulisse e Lina Igliori, tra gli anni ’30- ’60, sono passati qui Trilussa, d’Annunzio, il pittore Donghi, l’architetto Raffaele de Vico, Padre Mariano da Torino. In epoca successiva, con Massimo Igliori negli anni ’70,
gli storici dell’arte Federico Zeri, Giuliano Briganti, Sir Anthony Blunt. Con Paola Igliori tanti grandi artisti, da Mario Merz ad Alighiero Boetti, da Jean Michel Basquiat a Cy Twombly e poi Giulio Bollati, co- fondatore della casa Editrice Einaudi, Harald Szeemann ed Eddy de Wilde; Bella Freud e Nick Cave (stilista nipote di Sigmund e cantante underground); il poeta Gregory Corso, lo scienziato Eloy Rodriguez, Cattedra di Bio-diversità a Cornell University, Ron Young ricercatore spirituale e John Trudell grande attivista, co-fondatore del Movimento Indiano Americano A.I.M. Negli ultimi dieci anni, con Filippo Chia, l’artista Lola Schnabel, Cedric Von Sydow, Solange Azaguray-Partridge. 

Grazie a Paola Igliori e Silvia Jacopini per la loro disponibilità
FONTI:
www.artapartofculture.net
www.relaisvillalina.com

LA VILLA ANNI ’30

IL GIARDINO:

la casa delle erbe

LA PISCINA:

LA SERRA:

LA TORRE DEL FALCO


Aesthete. Art historian & blogger. Content creator and storyteller. Fond of real and virtual wunderkammer. Founder and main author of rocaille.it.

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