Maxim’s, Paris pt II

 

Ecco le bellissime stanze del ristorante Maxim’s di cui parlavo già qui. Sono un perfetto esempio di art nouveau pomposa e barocca che tanto piaceva alla ricca borghesia parigina  di fine ‘800.

La storia del locale

Il Maxim’s fu aperto nel 1893 quando Maxime Gaillard, un semplice cameriere, aprì un piccolissimo bistro, al numero 3 di Rue Royale di Parigi. Ma divenne il gioiellino art nouveau che tutt’oggi possiamo ancora vedere quando fu ricomprato, poco dopo, da Eugene Cornuché. Fu lui a commissionare la sala chiamando artisti di moda dalla “École de Nancy”. Il ristorante cominciò a diventare un punto fisso di ritrovo mondano per nobili e borghesi, ma sopratutto per le bellissime cortigiane (cocottes). Ecco cosa disse infatti Cornuché : “Una stanza vuota… Mai ! Ho sempre una bella seduta accanto alla finestra, con vista sul marciapiede”.

A tal proposito, Jean Cocteau, durante una conversazione nel 1913 disse: “Ho cenato con Otéro e Lina Cavalieri al Maxim’s, erano come una montagna di velluto, merletto, nastri, diamanti e quant’altro che non avrei saputo descrivere. Svestire una di queste donne è come un appuntamento che necessita un preavviso di 3 settimane. È come fare un trasloco”.
Tutti i personaggi famosi e facoltosi dei primi del ‘900 entrarono al Maxim’s: Edoardo VII, Boniface de Castellane, Marcel Proust, Ernest Feydeau che scrisse “The Lady of Maxims”, Mistinguett che cantò “My Man”, Yvonne Printemps, Sacha Guitry, Tristan Bernard, Greta Garbo, Marlène Dietrich, giusto per dirne alcuni.

Anni recenti

Il ristorante mantenne l’allure elegante ed esclusivo negli anni ’50, quando era frequentato da Onassis, la Callas, i Windsor, Martine Carol, il playboy Porfirio Rubirosa, il regista Max Ophuls, la ricca ereditiera della catena Woolworth, Barbara Huton, moglie di Cary Grant e moltissima altra gente di Hollywood. Quando le fodere dei divani furono sostituite, per la prima volta, alla fine degli anni ’50 si trovarono, intrappolati tra i cuscini e la base di legno, monete d’oro, anelli, diamanti e rubini che erano scivolati fuori dalle tasche della nobiltà di fine secolo e nessuno si era mai curato di cercare.

Una sera del 1981, i proprietari del Maxim’s Mister e Mrs Vaudable, invitarono Pierre Cardin per una cena. Durante la cena, proposero a Pierre di comprare il loro ristorante e, senza ulteriori indugi, lui accettò. Il locale cambiò un poco, fece installare un autentico cabaret del 1900 che intratteneva ogni sera con canzoni di fine secolo e con la recita della storia del Maxim’s di Parigi. Ma la sua più grande decisione fu quella di creare un museo dell’Art Nouveau al terzo piano dell’edificio aperto al pubblico.

Per vedere il post precedente sulla collezione art nouveau del Maxim cliccare qui.
Previous post about Maxim’s art nouveau collection here.

Sources/Fonti: maximsartnouveaumuseum.com
                            lesvinsdemaxim.com

this is the only 18th century-style room


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