Il Monte Verità ad Ascona

 

Elisàr von Kupffer, Dettaglio del ciclo Il Chiaro Mondo dei Beati, Santuarium Artis Elisarion, Minusio, Svizzera.

Le comunità artistiche

Quello delle comunità artistiche fu un fenomeno internazionale che coinvolse l’Europa dalla fine del XIX secolo all’inizio del XX: un vero movimento di massa verso la campagna da parte di pittori provenienti dai tradizionali centri urbani d’arte con la conseguente formazione di comunità di artisti nei pressi di località rurali. Entro il 1880 l’insediamento in un villaggio di artisti, a titolo temporaneo o permanente, era diventata una seria opzione per molti artisti di carriera. Nel 1900 undici Stati europei ospitavano nei loro confini più di ottanta colonie di questo tipo.
Ero partito da queste premesse quando, iniziando ad informarmi sulla storia del Monte Verità, mi imbattei nei nomi di notevoli personalità artistiche dell’epoca. Ben presto mi resi conto che a differenza delle sopracitate Kunsterkolonien di soli pittori o scultori, nella comunità di Ascona le cose si facevano più complesse e le arti visive, ibridate con quelle performative, facevano parte di un progetto culturale più ampio e pervasivo definibile col termine lebensreform (riforma della vita).

Il Monte Verità

La storia del Monte Verità inizia col secolo: nell’autunno del 1900 un gruppo di persone riunite attorno alla pianista montenegrina Ida Hofmann, a suo marito, il belga Henri Oedenkoven, all’ex ufficiale prussiano Lotte Hattemer ed ai fratelli transilvani Karl e Gusto Gräser, trovarono sulla collina di Monescia, ad Ascona, il posto adatto dove comprare dei terreni ed insediarsi per fondare una colonia “vegetabiliana” che chiamarono Monte Verità.
In realtà nella zona di Monescia già dal 1889 Alfredo Pioda, la contessa Constance Wachmeister l’architetto Franz Hartmann volevano costituire un convento laico teosofico denominato “Fraternitas”, un progetto in realtà mai realizzato.
I motivi ispiratori dei fondatori del Monte Verità erano intrisi nel clima culturale germanofono di fine Ottocento, caratterizzato da un’etica radicalmente primitivista che propagandava parità dei sessi, escapismo anti-urbano, spirito cooperativistico, osservanza di un rigoroso vegetarismo e l’adozione di medicina naturale volta a guarire gli ospiti dai danni della civilizzazione (Zivilisationsschäden).
“Prima di tutto l’idea stessa di Lebensreform, su cui si basa la comunità monteveritana, poggia su un rifiuto dell’arte intesa come campo separato rispetto alla vita, e pone una nuova attenzione a tutti gli aspetti della quotidianità, dalla ginnastica all’artigianato alle faccende domestiche, mirando al raggiungimento di un equilibrio psico-fisico e tra l’uomo e l’ambiente”. Harald Szeemann

Sin dal primo anno dalla fondazione emersero le prime divergenze tra i fratelli Gräser e gli altri fondatori che esigevano un pagamento dagli ospiti per poter sostenere le spese di gestione. Ispirati dalla lettura di Jean-Jacques Rousseau e di Henri-David Thoreau i fratelli Gräser divennero eremiti nei boschi dei dintorni diffondendo nel villaggio brevi messaggi pacifisti e libertari scritti su fogli sciolti. Gusto Gräser, discepolo di Karl Wilhelm Diefenbach, continuò a propagandare fino alla sua morte nel 1958 il sogno di “nuova società” libera dal denaro e dalle relative costrizioni.
Gli ospiti del monte, vestiti con voluminose tuniche, con capelli non curati e uno stile di vita frugale ma mai selvaggio, dovevano apparire ben strani agli occhi della comunità rurale di Ascona che non esitò ad appellarli Ballabiot ovvero “quelli che ballano nudi”. Ma il Monte Verità fu ben altro che una comunità di stravaganti: a frequentarla erano intellettuali, teosofi, utopisti, psicoanalisti, scienziati, artigiani, cultori di filosofie orientali, occultisti e scrittori che del culto per la vita rurale ne facevano un laboratorio anti-industriale, anti-borghese, anticattolico, cooperativistico e paritario.

rocaille-blog-monte-verità-ascona-Alexej von Jawlensky, Testa mistica o Testa Ascona (Mystischer Kopf, Ascona Kopf). Olio su tavola del 1918. 40 x 29,7 centimetri (4)

Fotografo ignoto, Monte Verità, Ascona, girotondo, 1910 circa.
Archivio Fondazione Monte Verità, Fondo Harald Szeemann.

rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform-monte_verita-23 rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform (4)Karl Wilhelm Diefenbach e i suoi seguacirocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform (2)la comunità del Monte Verità

La riscoperta del corpo

“La loro organizzazione sociale, basata su un sistema cooperativo e attraverso il quale si impegnavano ad ottenere l’emancipazione della donna, l’autocritica, nuovi modi di coltivare la mente e lo spirito e l’unità di corpo e anima, può essere definita come una comunità cristiano- comunista.” Harald Szeemann

Più che di comunitarismo neomedievale, dal mio modesto e forse parziale punto di vista, la cultura del corpo promossa ad Ascona fu ispirata anche da una nuova immagine dell’antico e dal riscoperto “gymnos” (“nudità”) rituale nel mondo classico: «Se ricerchiamo la vera origine della danza, se ritorniamo alla Natura, troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell’eternità, che è sempre stata e sempre sarà la stessa. […]I Greci svilupparono i movimenti da quelli della Natura. […] Per questa ragione l’arte dei greci non è un’arte nazionale o tipica, ma è stata e sarà sempre l’arte di tutta l’umanità e di tutti i tempi.» (“La danza del futuro” Isadora Duncan – conferenza Berlino 1903)

Alcune foto conservate testimoniano dei “quadri danzanti” che il gruppo del coreografo Rudolf von Laban realizzava all’aperto e degli spettacoli di Mary Wigman allieva di Laban; dei documenti ricordano la visita di Isadora Duncan nel 1913 e alla fine del congresso del 1917 della loggia massonica Ordo templi orientis, si concluse la manifestazione con la “Festa del Sole”, uno spettacolo all’aperto coreografato da Laban che iniziava al tramonto e terminava all’alba.

rocaille-blog-monte-verità-ascona-Alexej von Jawlensky, Testa mistica o Testa Ascona (Mystischer Kopf, Ascona Kopf). Olio su tavola del 1918. 40 x 29,7 centimetri (5)

Il coreografo tedesco Rudolf Laban e alcuni danzatori al Monte Verità di Ascona, Svizzera, 1914.
Foto: Johann Adam Meisenbach.

rocaille-blog-monte-verità-ascona-Alexej-von-Jawlensky-Testa-mistica-o-Testa-Ascona-Mystischer-Kopf-Ascona-Kopf.-Olio-su-tavola-del-1918.-40-x-297-centimetri-3.jpgFotografo anonimo, Mary Wigman nei pressi del Lago Maggiore durante il suo soggiorno al Monte
Verità, 1913.

rocaille-blog-monte-verità-ascona (2)Mary Wigman nei pressi del Lago Maggiore durante il suo
soggiorno al Monte Verità, 1913.rocaille-blog-monte-verità-asconaElle Seiradari (Nelly’s), Nicolska fra le colonne del Partenone, 1930, Museo Benaki, Atene.

rocaille-blog-monte-verità-ascona-Alexej von Jawlensky, Testa mistica o Testa Ascona (Mystischer Kopf, Ascona Kopf). Olio su tavola del 1918. 40 x 29,7 centimetri (6)Rudolf von Laban (a destra) in compagnia dei suoi danzatori, Ascona, 1914.
Photo Johann Adam Maisenbach. Courtesy Suzanne Perrottet.

rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-Danza-di-nudistirocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform (3)

Da comunità a clinica

A questa prima fase assolutamente radicale, seguì l’iniziativa commerciale di Ida Hoffmann e Henri Oedenkover, che decisero, con il capitale del secondo, figlio di industriali, di aprire un vero e proprio sanatorio, ridimensionando parzialmente l’esperienza naturista, al punto che nella casa Anatta, una vera e propria villa, oggi museo, venne addirittura installato il riscaldamento. Quando al Monte Verità giunsero gli anarchici Raphael Friedeberg ed Erich Mühsam, entrambi ad Ascona dal 1904, presto raggiunti da Ernst Frick e dal teorico marxista Karl Krautsky anche la polizia locale cominciò ad interessarsi a quella strana comunità alla quale si aggiunse un gruppo di studenti transfughi dalle repressioni controrivoluzionarie del 1905 e ospiti nella cosiddetta “Casa dei russi”.

Nel sanatorio naturista gli ospiti soggiornavano mediamente un mese e mezzo in “capanne d’aria e di luce” e venivano curati con un’alimentazione a base di vegetali crudi, bagni di sole e d’aria (Luftbäder). Sulla vita della comunità ci restano ampi brani scritti dal poeta anarchico Erich Mühsam che definì Ascona “la repubblica dei senza patria”, mentre Hermann Hesse nel suo “Demian” (1919) si lasciò ispirare dal suo amico e guida spirituale Gusto Gräser che in quegli anni abitava in una spelonca poco lontana dal sanatorio: “Tutto sommato, non avevo mangiato per sette giorni. Durante questo periodo, la mia pelle si era rigenerata, mi sono abituato alla nudità, al letto duro, al calore del sole e al vento freddo della notte. A volte avevo la sensazione di rafforzarmi, stavo per mettere radici e ritornare ad uno stadio vitale minerale o vegetale. ” (Hermann Hesse, passo tratto dal racconto “Tra le rocce” del 1907.)

Il 19 settembre del 1911 Rudolf Steiner tenne una conferenza a Locarno, da tale esperienza Ida Hoffmann ed Henri Oedenkover cominciarono ad avvicinarsi allo spiritismo e all’occultismo. Alcune foto conservate testimoniano dei “quadri danzanti” che il gruppo del coreografo Rudolf von Laban realizzava all’aperto, e degli spettacoli di Mary Wigman allieva di Laban; dei documenti ricordano la visita di Isadora Duncan nel 1913 e il congresso del 1917 della loggia massonica Ordo templi orientis, il cui ordine del giorno comprendeva: forme di società anazionali e cooperative, educazione conforme all’età moderna, emancipazione della donna nella società futura, massoneria mistica, nuove forme di socialità, arte, danza rituale e culturale. La manifestazione culminò con la “Festa del Sole”, uno spettacolo all’aperto coreografato da Laban che iniziava al tramonto e terminava all’alba.

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Foto degli interni e della struttura del “Sanatorium Monte Verità”, la prima foto risale al 1906.

rocaille-blog-monte-verità-ascona-Eduard e () Vera von der Heydt (Vera von Schwabach) fine anni 20'.
Eduard e Vera von der Heydt (Vera von Schwabach) fine anni 20′.

Centro artistico e culturale tra le due guerre

Nel 1920 Ida Hofmann e suo marito Oedenkoven lasciarono il Monte Verità ed emigrarono in Spagna e da lì in Brasile, facendo perdere le loro tracce. Segurono, dal 1923 al 1926, gli anni in cui la struttura fu gestita dagli artisti Werner Ackermann (noto sotto lo pseudonimo di Robert Landmann), Max Bethke, Hugo Wilkens e William Werner che la trasformarono in parte in una colonia di artisti espressionisti. Tuttavia dopo soli due anni l’iniziativa fallì per difficoltà finanziarie.
Nel 1926 la fase avanguardista del Monte Verità si conclude con l’acquisto del barone von der Heydt, banchiere dell’ex imperatore Guglielmo II e uno dei maggiori collezionisti di arte contemporanea ed extraeuropea. Tra le prime opere del barone tedesco vi è il grande albergo razionalista progettato da Emil Fahrenkampe, e il progetto firmato da Johannes Itten, per la costituzione di una scuola d’arte.

Con gli anni la comunità esercitò ben presto una grande attrazione per l’elite culturale e artistica internazionale alla ricerca di nuovi modelli di vita. Non mancarono ovviamente i personaggi più estrosi e indisciplinati ma buona parte degli ospiti furono illuminati emigrati che fuggirono prima dello scoppio dei conflitti mondiali che tormentarono l’Europa: Raphael Friedeberg, il Principe Peter Kropotkin, Otto Gross il quale progettò una “Scuola per la liberazione dell’umanità”, August Bebel, Karl Kautsky, Otto Braun, lo scrittore Hermann Hesse, il celebre sociologo ed economista Max Weber, lo psichiatra Carl Gustav Jung, lo scrittore James Joyce, Erich Maria Remarque, la contessa Franziska zu Reventlow detta “la contessa dello scandalo”, Else Lasker-Schüler, D.H. Lawrence, Hugo Ball, Hans Arp, Hans Richter, la pittrice russa Marianne von Werefkin, Alexej von Jawlensky, Arthur Segal, El Lissitzky, Walter Gropius e tanti altri artisti e uomini di cultura.

Tra gli artisti del Monte Verità vi fu anche un certo Elisar von Kupffer antesignano di un’arte a soggetto omoerotico e futuro ritrattista di Hitler. La personalità di von Kupffer può essere riconducibile per molti versi alla fotografia classicheggiante di Wilhelm von Gloeden, fotografo amante di luoghi esotici quali Capri e Taormina, mete predilette di un certo turismo colto tedesco.
Azzardo anche l’ipotesi, non documentata, che alcune figurine di danzatrici di Paolo Troubetzkoy sembrano proprio ispirate alle pratiche diffuse nei pressi del Lago Maggiore, dove lo scultore vegetariano e tolstoiano risiedeva, a Villa Ada.
La presenza di tanti artisti d’avanguardia alle attività del Monte Verità è dovuta all’intimo rapporto esistente tra questi ultimi e le pratiche iniziatiche ed esoteriche del tempo. Un esempio è quello di Piet Mondrian che già dal 1909 è un membro ufficiale della Società Teosofica e in stretto contatto con la fondatrice, l’occultista Madame Blavatsky.
Rudolf Steiner studiò matematica a Vienna e nel 1902 si avvicinò alla Società Teosofica Internazionale dopo essere stato notato per il suo saggio sull’esoterismo de “la Fiaba” di Goethe. Nello storico Congresso della Società Teosofica del 1907, a Monaco, la sala fu allestita proprio da Steiner in base ai suoi principi architettonici e numerologici.
Il misticismo coloristico di Itten è parte degli insegnamenti della Bauhaus, diretta da Gropius dal 1920 al 1923, prima dell’approdo ad un design razionalista al servizio dell’industria.

Alla morte di von der Heydt nel 1964, il complesso del Monte Verità passò per lascito testamentario al Canton Ticino. Nel 1978, grazie a una mostra allestita dal noto curatore svizzero Harald Szeemann, la storia del Monte Verità acquisì ampia notorietà presso il vasto pubblico quale precoce polo di cultura alternativa.

rocaille-blog-monte-verità-asconaWalter Gropius & Xanti Schawinsky, Ascona, photo: Ise Gropius, 1930. Bauhaus-Archiv Berlin / © VG

Mystical Head: Head Ascona; Mystischer Kopf: Asconeser Kopf. Alexej von Jawlensky (1864-1941). Oil on board. Painted in 1918. 40 x 29.7cm.Alexej von Jawlensky, Testa mistica o Testa Ascona (Mystischer Kopf, Ascona Kopf). Olio su tavola del 1918. 40 x 29,7 centimetri.

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Arthur Segal, Paesaggio asconese, 1917, xilografia su carta, 3,5 x 17,5 cm, firmato e datato dall’autore. Coll. privata.

rocaille-blog-monte-verità-ascona-Alexej von Jawlensky, Testa mistica o Testa Ascona (Mystischer Kopf, Ascona Kopf). Olio su tavola del 1918. 40 x 29,7 centimetri (7)Sophie Taeuber-Arp e Hans Arp ad Ascona nel 1925

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Fidus, Lichtgebet, manifesto della Lebensreform

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Sanctuarium Artis Elisarion, Munusio, Svizzera

Tra il 1925 ed il 1929 Kupffer e Mayer trasformarono la loro villa di Minusio in una raccolta di quadri, opera dello stesso Kupffer, aspirando a trasformarla in un santuario alla bellezza (maschile) che chiamarono Sanctuarium Artis Elisarion. (Dal 1981 la villa, oggi di proprietà pubblica, è stata trasformata in biblioteca civica e sala da concerti, con annesso un piccolo museo dedicato al lavoro di Kupffer.
Oggi è momentaneamente chiusa per restauri).

rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform (3) rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform (4) rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform (5)rocaille-blog-monte-verità-asconaElisàr von Kupffer, Dettaglio del ciclo “Il Chiaro Mondo dei Beati”, Santuarium Artis Elisarion, Minusio, Svizzera. Il dipinto circolare, per ora provvisoriamente esposto al Monte Verità a causa dei restauri, fu salvato grazie all’interesse di Harald Szeemann.

rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-Elisarion-Elisàr-von-kupffner-Il-chiaro-mondo-dei-beati-veduta-dinsieme

rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreformElisàr von Kupffer e Eduard von Mayer all’Elisarion

rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform (6)Casa Anatta, Monte Verità, Ascona.
(momentaneamente chiusa per restauri)

rocaille-blog-Monte-Verità-ascona-lebensreform (7)

Bibliografia e filmografia:

Immergersi nel luogo preselto. Harald Szeemann a Locarno, 1978-2000.

Leigh Wilson, Modernism and magic: experiments with Spiritualism, Theosophy and the Occult, Edinburgh University Press Ltd, 2013

S. Ringbom, Art in the «Epoch of the Great Spiritual»: Occult Elements in the Early Theory of Abstract Painting, in «Journal of the Warburg and Courtauld Institutes», XXIX (1966), pp. 386-418.

R. Lipsey, An Art of Our Own. The Spiritual in Twentieth Century Art, Shambhala, Boston-London 1997

J. Regier, The Spiritual Image in Modern Art, The Theosophical Publishing House, Wheaton-Madras. 1987.

Erich Mühsam, Ascona: Monte Verità e Schegge , ed. L’Affranchi, 1989, p. 66.

www.monteverita.org


Art historian, blogger, portraitist and subber, studing for a master's degree in Art History at Università di Napoli Federico II with scholarships for the Universidad de Salamanca and Universität Wien. Founder and administrator of accademiadegliincerti.it, a multidisciplinary collective in artistic research.

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